Il consolidamento e la diffusione della tecnologia fotografica digitale ha portato alla nascita di nuove esigenze e di nuovi strumenti per la stampa ad esse dedicati. Se una volta, nei negozi di fotografia più forniti, faceva bella mostra di sé lo scaffale dedicato alla camera oscura con ingranditori, bacinelle, carte e chimici, oggi è sempre più facile trovare in esposizione stampanti, carte inkjet e cartucce: i componenti della moderna camera chiara!
Pur non prendendo in considerazione le stampanti da poche decine di euro, adatte solo ad un uso generico, dobbiamo rilevare che anche le unità di fascia alta, e pertanto adatte alla stampa fotografica di qualità, sono oramai disponibili a prezzi assolutamente ragionevoli.
Due i possibili deterrenti, peraltro fra loro in relazione: l’imprevedibilità dei risultati ed il costo degli inchiostri.
Partendo dal presupposto di disporre di una stampante di qualità e di un software per la gestione delle immagini, come Photoshop o Lightroom, una efficace soluzione al primo di tali problemi può essere trovata, con la massima semplicità, nel corretto settaggio dei parametri di stampa.
Se per la riproduzione di un documento di testo o di una pagina web, infatti, può essere sufficiente premere il pulsante “stampa”, senza preoccuparsi di altro, così non è per la realizzazione di una fotografia.
Due le cose a cui porre attenzione.
Le impostazioni del driver
Richiamando la finestra di stampa di un qualsiasi programma, fosse anche Word od Excel, oltre a parametri quali formato pagina e numero copie ci viene proposta la possibilità di accedere alle impostazioni avanzate, definite “Proprietà stampante” o “Impostazioni stampante”.
Tra queste, due quelle per noi fondamentali. La scelta della risoluzione di stampa e la selezione del corretto supporto. Se nel primo caso la scelta è intuitiva, a valore più alto corrisponde miglior qualità, la seconda non è da sottovalutare. Ognuna delle varie possibilità, infatti, definisce con precisione quanto inchiostro debba essere “spruzzato” dalla stampante in funzione del tipo di carta impiegato e, in alcuni casi, anche quali degli inchiostri debbano entrare in gioco e quali restare esclusi. Stampanti con la doppia cartuccia del nero, solitamente definite “nero foto” e “nero matt”, utilizzeranno la prima per la stampa su carte fotografiche e la seconda per la stampa su carte opache e fine art.
La stampa con il profilo ICC
La scelta del corretto tipo di carta all’interno del driver, tuttavia, è un buon inizio ma non è tutto. Per cominciare, i valori disponibili nel menù sono relativi solamente ai tipi di supporto commercializzati dallo stesso produttore della stampante, e non è detto che siano quelli in uso. Inoltre, pur garantendo la corretta inchiostrazione, non ci mettono al riparo da interpretazioni del nostro file eseguite dagli automatismi del driver. Affinché si possa avere costanza e prevedibilità dei risultati, pertanto, è necessario prendere controllo del colore abbandonando l’impostazione “Gestione colore effettuata dalla stampante” a favore di “Gestione colore effettuata da Photoshop”.
Così facendo verrà abilitata la finestra sottostante, in cui scegliere il corretto profilo colore da impaginare.
Stampare con i profili con una stampante ed un monitor di qualità ci consentirà di avere prevedibilità di risultati, riducendo i tempi di lavoro ed azzerando la necessità di provini. In poche parole: maggior qualità e minori costi. Ma come creare o dove trovare i profili stampante? Ve lo racconterò in un prossimo articolo!
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