Abbiamo già visto in un precedente articolo (L’influenza del tempo di posa nelle foto a luce mista) come, scattando foto in “luce mista” ambiente e flash, il tempo di posa possa essere usato per regolare la componente della luce ambiente.
A patto che non sia più veloce del tempo detto “di sincro flash”, qualsiasi valore di otturazione impostato sulla nostra macchina fotografica registrerà, infatti, una uguale quantità di luce flash.
Questo accade per un motivo molto semplice: il flash – sia esso un modello da studio od uno a slitta montato sulla macchina – emette una luce potente ma molto breve, da 1/500 sino anche ad 1/20.000 di secondo.
Va da se che emettendo il lampo entro la “finestra temporale” di apertura dell’otturatore, il suo effetto ai fini dell’esposizione sarà sempre equivalente.
Ma approfondiamo ora il funzionamento dell’otturatore a tendina delle nostre reflex per capire cos’è il tempo di “sincro flash” e perché è importante non superarlo quando si opera con il lampeggiatore.
Il tempo di sincro flash: questo sconosciuto!

X-SyncShutter via PocketWizard.com
Il nostro otturatore è in realtà composto da due tendine che si muovono in modo indipendente ma sincronizzato: la prima tendina scorre, esponendo il sensore, dopodiché la seconda si muove coprendo il fotogramma e determinando il termine dell’esposizione. Come possiamo vedere in quest’animazione, pubblicata per gentile concessione di PocketWizard.com, vi è almeno un istante in cui tutto il fotogramma è contemporaneamente esposto ed è proprio in questo momento che viene emesso il nostro lampo.

MediumShuttersAboveX-Sync via PocketWizard.com

FastestShuttersAboveX-Sync via PocketWizard.com
Quello che abbiamo appena visto è valido per tutti i tempi di otturazione sino al famigerato tempo di sincro flash (solitamente compreso fra 1/125 e 1/250). A causa di limiti meccanici non è possibile accelerare ulteriormente il movimento delle tendine pertanto, per poter avere dei tempi di esposizione più brevi, il “trucco” applicato è quello di creare una piccola fessura che consenta un’esposizione più breve, ma parziale, del fotogramma. Anche in questo caso ci aiuta l’animazione di PocketWizard.com.
Come si può notare, non vi è più un momento in cui tutto il fotogramma – pardon… sensore – è contemporaneamente esposto. Pertanto, in qualsiasi momento scattasse il flash, il risultato sarà una foto con vistose bande nere in corrispondenza dell’area coperta dalla tendina.
Vi sono però delle situazioni in cui può essere necessario sincronizzare il flash con tempi di scatto superiori a quello di sincro, e vi sono anche dei trucchetti per poterlo fare… ma ve ne parleremo in un prossimo articolo!
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